Giovedì 4 e venerdì 5 giugno 2015, ore 21,00
Rodolfo di Giammarco
SAGGIO DEGLI ALLIEVI DEL II ANNO DEL CORSO DI RECITAZIONE
COMUNICAZIONE. REAZIONE
Officina Teatrale è un “cantiere di scrittura e collaudo” che Rodolfo di Giammarco tiene ogni anno, fra ottobre e maggio, presso il teatro Belli.
La fase di scrittura vede un gruppo di giovani drammaturghi esercitarsi sulla realizzazione di uno o più microdrammi, su un tema fisso (uno per “quadrimestre”); i testi hanno una prima fase di “collaudo” nei due incontri settimanali che il laboratorio prevede, nei quali gli autori sottopongono i loro elaborati ad un primo test ditenuta teatrale attraverso la lettura a voce alta e l’intervento critico del conduttore e degli altri partecipanti. La fase conclusiva del
collaudo è quella in cui interviene l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” che mette a disposizione un regista-docente, degli allievi registi e un gruppo di giovani attori (a volte neo-diplomati, a volte ancora in formazione) per la messa in scena dei testi migliori prodotti dal “cantiere”. Il regista-docente incontra i drammaturghi, si confronta con loro sull’idea centrale di ogni pezzo, sui punti di forza e gli eventuali punti deboli, decide con loro se sono necessari tagli o riscritture, e questo processo continua in fase di
prova, con il contributo essenziale dei giovani attori che esercitano così (talvolta scoprono) la loro sapienza teatrale su quello che è “recitabile” o meno, attraverso per esempio le resistenze che incontrano a pronunciare una battuta poco incisiva o ad affrontare un nodo drammatico irrisolto. Si attivano così processi importanti di “pedagogia orizzontale” in cui giovani autori e giovani interpreti hanno la preziosa occasione non solo di affinare sul campo i propri ferri del mestiere, ma di scoprire gli uni come “funziona” la creatività e il lavoro degli altri.
TEATRO BELLI
Del Castillo, Andrea Ferrara, Cosimo Frascella, Matteo Lai, Massimo
Leone, Lorenzo Parrotto, Giorgio Sales, Maria Giulia Scarcella, Luca
Tanganelli,Pavel Zelinskiy, Zoe Zolferino
Officina
Teatrale è un “cantiere di scrittura e collaudo” che Rodolfo di
Giammarco tiene ogni anno, fra ottobre e maggio, presso il teatro Belli.
La fase di scrittura vede un gruppo di giovani drammaturghi esercitarsi
sulla realizzazione di uno o più
un tema fisso (uno per “quadrimestre”); i testi hanno una prima fase di
“collaudo” nei due incontri settimanali che il laboratorio prevede, nei
quali gli autori sottopongono i loro elaborati ad un primo test di
tenuta teatrale attraverso la lettura a voce alta e l’intervento critico
del conduttore e degli altri partecipanti. La fase conclusiva del
collaudo è quella in cui interviene l’Accademia Nazionale d’Arte
Drammatica “Silvio d’Amico” che mette a disposizione un regista-docente,
degli allievi registi e un gruppo di giovani attori (a volte
neo-diplomati, a volte ancora in formazione) per la messa in scena dei
testi migliori prodotti dal “cantiere”. Il regista-docente incontra i
drammaturghi, si confronta con loro sull’idea centrale di ogni pezzo,
sui punti di forza e gli eventuali punti deboli, decide con loro se sono
necessari tagli o riscritture, e questo processo continua in fase di
prova, con il contributo essenziale dei giovani attori che esercitano
così (talvolta scoprono) la loro sapienza teatrale su quello che è
“recitabile” o meno, attraverso per esempio le resistenze che incontrano
a pronunciare una battuta poco incisiva o ad affrontare un nodo
drammatico irrisolto. Si attivano così processi importanti di “pedagogia
orizzontale” in cui giovani autori e giovani interpreti hanno la
preziosa occasione non solo di affinare sul campo i propri ferri del
mestiere, ma di scoprire gli uni come “funziona” la creatività e il
lavoro degli altri.
messa in scena dei testi, che avviene anch’essa al Teatro Belli, e che
riflette nella sua struttura l’andamento del laboratorio: nel primo
tempo vengono presentati i testi del primo quadrimestre (tema di
quest’anno “Figlicidio parricidio, matricidio”), nel secondo quelli del
secondo quadrimestre (tema: “Rottura di un rapporto. Comunicazione.
Reazione”). Interpreti sono, quest’anno, gli allievi del secondo anno
del corso di recitazione guidati da Massimiliano Farau affiancato da
Jeffrey Crockett dell’American Conservatory Theater di San Francisco per
il training vocale. Farau, con la collaborazione di Bruno Buonincontri
(scene) Ilaria Albanese (costumi), Camilla Piccioni (luci) ha scelto, –
per testi spietatamente lucidi e taglienti, spesso ambientati in
prigioni, reclusori, ospedali psichiatrici, uffici asettici, e varie
altre “stanze della tortura” – uno spazio centrale bianco e una gamma
cromatica fredda, con cambi di scena a vista a sottolineare ancora una
volta la natura “cantieristica” del progetto.
TEATRO BELLI