Comunicato Stampa
NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI
di Annibale Ruccello
Teatro Studio “Eleonora Duse”
Dal 5 al 12 marzo 2017
Ore 20.00 (domenica ore 18)

Dal 5 al 12 marzo 2017 l´Accademia Nazionale d´Arte Drammatica “Silvio d´Amico” presenta Notturno di donna con ospiti, di Annibale Ruccello, saggio di diploma dell’allievo regista Mario Scandale. Arturo Cirillo, docente dell’Accademia, è interprete del saggio nel ruolo della protagonista.
La genesi di Notturno di donna con ospiti è nella storia di Annibale Ruccello particolarmente tormentata e complessa. Una prima stesura del testo fu registrata alla SIAE il 3
Marzo 1982 con il titolo Una tranquilla notte d’estate; l’edizione definitiva, intitolata Notturno di donna con ospiti, fu invece depositata il 9 luglio 1983.
Oltre alle due depositate, esistono altre versioni dell’opera cui l’autore si dedicò per quasi tre anni tra il 1981 e il 1983. La revisione continua e la parziale riscrittura dei copioni era una modalità tipica del modo di lavorare di Ruccello, che spesso si protraeva anche oltre la prima messinscena – datata ottobre 1983 – al Teatro Dehon di S.Antonio Abate (Napoli), dove la cooperativa teatrale “Il Carro” aveva in quegli anni la sua sede operativa. Il debutto ufficiale, però, avvenne al Teatro Tenda di Nocera Inferiore alla fine dello stesso mese di ottobre. L’ultima versione è pubblicata nella raccolta Teatro di Ubulibri, Milano 2005. Mentre la prima e una seconda versione, già intitolata Notturno di donna con ospiti, sono edite da Guida Editori, Napoli 1993. Esiste inoltre un’ulteriore versione edita da Il Politecnico.
Il nostro studio, dopo aver esaminato tutte le varianti a nostra disposizione, si è concentrato sulla seconda versione, innanzitutto perché il nucleo tematico della festa dà compattezza all’azione drammatica definendo il gioco al massacro della protagonista come un’ambigua, ma preordinata celebrazione.
Il compleanno di Adriana è diventato centrale nella mia analisi e restituzione scenica perché dava autenticità e coerenza alla scelta di un protagonista maschile.
Adriana diventa, in questo mio studio, non un personaggio reale, ma un sogno di un’anonima guardia giurata che festeggia da solo il suo cinquantesimo
compleanno.
Il sogno che si trasforma in incubo è generato dalla profonda solitudine di un essere che deve inventarsi persino i propri persecutori e non trova pace nemmeno nel “suonno” di una notte d’estate. Più funzionale al mio studio è stato anche la presenza di una collettività da contrapporre a questa solitudine. Nella seconda versione, infatti, i personaggi femminili che invadono la notte di Adriana sono due, Giovanna e Rosanna, mentre nella versione definitiva le loro motivazioni drammatiche vennero incapsulate in un unico personaggio Rosanna.
L’operazione chiaramente meta teatrale, con l’invenzione di un prologo e di un epilogo, in cui l’Uomo e l’attore si trasforma senza travestirsi in Adriana e piomba in un sonno che può
anche avere le caratteristiche della morte, ha permesso uno studio delle strutture drammaturgiche ruccelliane e del linguaggio, un napoletano inventato e declinato in diverse variazioni tonali e stilistiche, non solo mimetiche e realistiche.
La violenta operazione tentata ha rivelato come un agente chimico le strutture profonde di un testo, che aveva in sè multiformi piani. Anche il nodo tematico centrale dei figli e della loro uccisione rituale diventa insieme più astratto e violento, nel momento in cui i due bambini sono la nostalgia di una maternità che nel testo ruccelliano è già un’ossessiva ripetizione di una formula che perde via via contatto dalla realtà “Soltanto che sto un poco preoccupata per Alfredino… Oggi teneva un poco di tosse…”
La loro uccisione è impossibile perché i figli esistono solo nella mente di un uomo disperato. L’assassinio è vissuto nella violenza della pancia finta strappata in scena da Sandro, ultimo atto di un vortice di crudeltà.

Mario Scandale

“Fu più o meno un anno fa che Mario Scandale mi propose di recitare nel suo saggio di diploma, nell’inconsueto ruolo di Adriana di “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello. Il testo lo avevamo letto, insieme ad altri, in una lezione preparatoria alla sua esercitazione del terzo anno; l’idea che un testo di Ruccello entrasse per la prima volta nell’Accademia Nazionale “Silvio d’Amico” di Roma anche per mio tramite e sostegno mi piaceva. Amo molto questo autore, i vari suoi testi che ho portato in scena lo dimostrano, e credo sia giusto che vengano studiati e sperimentati dalla scuola nazionale di teatro.
Sperimentati appunto, perché quello che anche mi piacque della proposta di Mario Scandale fu l’arditezza e l’approccio fortemente metateatrale che aveva immaginato di dare alla sua lettura. Quello su cui stiamo lavorando infatti non è una canonica messa in scena del testo di Ruccello, ma una “visione” su di esso. Personalmente ho sempre messo in scena i testi pensando anche molto ai loro autori, e l’autore Ruccello me lo sono praticamente da subito sentito vicino, creandomi una mia idea di lui. La proposta di Mario mi ha fatto pensare a questo mio approccio all’opera di Ruccello, che potrei definire alquanto esistenzialista.
Confrontarsi con un giovane regista e con dei giovani attori, con cui condividerò lo spazio del Teatro Studio Eleonora Duse, mi sembra un modo vitale e pratico  
di scambiarsi dei saperi e delle esperienze. Come anche sostenere e partecipare attivamente a delle letture diverse che vogliono portare in luce inquietudini e spostamenti dal reale, per me molto presenti nell’opera di Ruccello, sia un modo giusto di pensare all’opera drammatica di un grande autore del teatro italiano, non solo napoletano. Il modo migliore per fare restare vivo un autore, attraverso le molteplici forme che può prendere la messa in scena della sua opera. Ringrazio Carlo De Nonno per averci permesso di lavorare su questo testo.”
Arturo Cirillo

 

Interpreti

Arturo Cirillo, Luca Carbone, Giulia Trippetta, Luca Tanganelli, Giulia Gallone, Simone Borrelli, Voce Padre – Giovanni Ludeno, Scene Dario Gessati Costumi Gianluca Falaschi, Luci Pasquale Mari Foto Davide Giannetti

Ufficio stampa
Benedetta Cappon per PAV
347-5878846
PAV 06-44792823

stampa@pav-it.eu

Prenotazione obbligatoria – fino ad esaurimento posti –
Info-line 366 6815543 – attiva dal 28 febbraio – ore 10.30/15.00 (domenica esclusa)

 

 

http://www.accademiasilviodamico.it/public/galleria1/201032017143218_media1.jpg

Comunicato Stampa
NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI
di Annibale Ruccello
Teatro Studio “Eleonora Duse”
Dal 5 al 12 marzo 2017
Ore 20.00 (domenica ore 18)

Dal
5 al 12 marzo 2017 l´Accademia Nazionale d´Arte Drammatica “Silvio
d´Amico” presenta Notturno di donna con ospiti, di Annibale Ruccello,
saggio di diploma dell’allievo regista Mario Scandale. Arturo Cirillo,
docente dell’Accademia, è interprete del saggio nel ruolo della
protagonista.

La genesi di Notturno di donna con ospiti è
nella storia di Annibale Ruccello particolarmente tormentata e
complessa. Una prima stesura del testo fu registrata alla SIAE il 3
Marzo 1982 con il titolo Una tranquilla notte d'estate; l'edizione
definitiva, intitolata Notturno di donna con ospiti, fu invece
depositata il 9 luglio 1983.
Oltre alle due depositate,
esistono altre versioni dell’opera cui l'autore si dedicò per quasi tre
anni tra il 1981 e il 1983. La revisione continua e la parziale
riscrittura dei copioni era una modalità tipica del modo di lavorare di
Ruccello, che spesso si protraeva anche oltre la prima messinscena –
datata ottobre 1983 – al Teatro Dehon di S.Antonio Abate (Napoli), dove
la cooperativa teatrale “Il Carro” aveva in quegli anni la sua sede
operativa. Il debutto ufficiale, però, avvenne al Teatro Tenda di Nocera
Inferiore alla fine dello stesso mese di ottobre. L'ultima versione è
pubblicata nella raccolta Teatro di Ubulibri, Milano 2005. Mentre la
prima e una seconda versione, già intitolata Notturno di donna con
ospiti, sono edite da Guida Editori, Napoli 1993. Esiste inoltre
un’ulteriore versione edita da Il Politecnico.
Il nostro
studio, dopo aver esaminato tutte le varianti a nostra disposizione, si è
concentrato sulla seconda versione, innanzitutto perché il nucleo
tematico della festa dà compattezza all'azione drammatica definendo il
gioco al massacro della protagonista come un’ambigua, ma preordinata
celebrazione.
Il compleanno di Adriana è diventato centrale
nella mia analisi e restituzione scenica perché dava autenticità e
coerenza alla scelta di un protagonista maschile.
Adriana
diventa, in questo mio studio, non un personaggio reale, ma un sogno di
un’anonima guardia giurata che festeggia da solo il suo cinquantesimo
compleanno.
Il sogno che si trasforma in incubo è generato
dalla profonda solitudine di un essere che deve inventarsi persino i
propri persecutori e non trova pace nemmeno nel “suonno” di una notte
d'estate. Più funzionale al mio studio è stato anche la presenza di una
collettività da contrapporre a questa solitudine. Nella seconda
versione, infatti, i personaggi femminili che invadono la notte di
Adriana sono due, Giovanna e Rosanna, mentre nella versione definitiva
le loro motivazioni drammatiche vennero incapsulate in un unico
personaggio Rosanna.
L'operazione chiaramente meta teatrale,
con l'invenzione di un prologo e di un epilogo, in cui l'Uomo e l'attore
si trasforma senza travestirsi in Adriana e piomba in un sonno che può
anche avere le caratteristiche della morte, ha permesso uno studio delle
strutture drammaturgiche ruccelliane e del linguaggio, un napoletano
inventato e declinato in diverse variazioni tonali e stilistiche, non
solo mimetiche e realistiche.
La violenta operazione tentata
ha rivelato come un agente chimico le strutture profonde di un testo,
che aveva in sè multiformi piani. Anche il nodo tematico centrale dei
figli e della loro uccisione rituale diventa insieme più astratto e
violento, nel momento in cui i due bambini sono la nostalgia di una
maternità che nel testo ruccelliano è già un'ossessiva ripetizione di
una formula che perde via via contatto dalla realtà “Soltanto che sto un
poco preoccupata per Alfredino… Oggi teneva un poco di tosse…”
La
loro uccisione è impossibile perché i figli esistono solo nella mente
di un uomo disperato. L'assassinio è vissuto nella violenza della pancia
finta strappata in scena da Sandro, ultimo atto di un vortice di
crudeltà.

Mario Scandale
“Fu
più o meno un anno fa che Mario Scandale mi propose di recitare nel suo
saggio di diploma, nell’inconsueto ruolo di Adriana di “Notturno di
donna con ospiti” di Annibale Ruccello. Il testo lo avevamo letto,
insieme ad altri, in una lezione preparatoria alla sua esercitazione del
terzo anno; l'idea che un testo di Ruccello entrasse per la prima volta
nell'Accademia Nazionale “Silvio d'Amico” di Roma anche per mio
tramite e sostegno mi piaceva. Amo molto questo autore, i vari suoi
testi che ho portato in scena lo dimostrano, e credo sia giusto che
vengano studiati e sperimentati dalla scuola nazionale di teatro.
Sperimentati appunto, perché quello che anche mi piacque della proposta
di Mario Scandale fu l'arditezza e l'approccio fortemente metateatrale
che aveva immaginato di dare alla sua lettura. Quello su cui stiamo
lavorando infatti non è una canonica messa in scena del testo di
Ruccello, ma una “visione” su di esso. Personalmente ho sempre messo in
scena i testi pensando anche molto ai loro autori, e l'autore Ruccello
me lo sono praticamente da subito sentito vicino, creandomi una mia idea
di lui. La proposta di Mario mi ha fatto pensare a questo mio approccio
all'opera di Ruccello, che potrei definire alquanto esistenzialista.
Confrontarsi con un giovane regista e con dei giovani attori, con cui
condividerò lo spazio del Teatro Studio Eleonora Duse, mi sembra un modo
vitale e pratico
di scambiarsi dei saperi e delle
esperienze. Come anche sostenere e partecipare attivamente a delle
letture diverse che vogliono portare in luce inquietudini e spostamenti
dal reale, per me molto presenti nell'opera di Ruccello, sia un modo
giusto di pensare all'opera drammatica di un grande autore del teatro
italiano, non solo napoletano. Il modo migliore per fare restare vivo un
autore, attraverso le molteplici forme che può prendere la messa in
scena della sua opera. Ringrazio Carlo De Nonno per averci permesso di
lavorare su questo testo.”
Arturo Cirillo

Interpreti

Arturo Cirillo, Luca Carbone, Giulia Trippetta, Luca Tanganelli, Giulia
Gallone, Simone Borrelli
, Voce Padre – Giovanni Ludeno, Scene Dario
Gessati
Costumi Gianluca Falaschi, Luci Pasquale Mari Foto Davide
Giannetti

Ufficio stampa
Benedetta Cappon per PAV
347-5878846
PAV 06-44792823
stampa@pav-it.eu

Prenotazione obbligatoria – fino ad esaurimento posti –
Info-line 366 6815543 – attiva dal 28 febbraio – ore 10.30/15.00 (domenica esclusa)

GALLERIA FOTOGRAFICA


Tutte le date
Teatro Studio Elenora Duse
  • 5 Marzo 2017 - ore 20:00
  • 6 Marzo 2017
  • 7 Marzo 2017 - ore 20:00
  • 8 Marzo 2017
  • 9 Marzo 2017 - ore 20:00
  • 10 Marzo 2017 - ore 20:00
  • 11 Marzo 2017 - ore 20:00
  • 12 Marzo 2017 - ore 18:00