8 – 9 MAGGIO 2019 | ore 21.00 | teatro India

G R A N D I P I A N U R E

prosegue la seconda edizione della vetrina sulla coreografia contemporanea

che il teatro di roma ha affidato a michele di stefano per un nuovo incontro con la danza come chiave di lettura

della complessità del presente. in prima assoluta la nuova creazione di enzo cosimi,

coreografo e regista fra i più autorevoli della scena italiana contemporanea

 

GLITTER IN MY TEARS – Agamennone

Orestea – Trilogia della Vendetta

regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi

interpreti e collaborazione alla coreografia e ai testi Alice Raffaelli, Giulio Santolini, Matteo De Blasio

testi Enzo Cosimi, Giulia Roncati, Genius P-Orridge

disegno luci Gianni Staropoli – colonna sonora a cura di Enzo Cosimi

musiche Georg Friedrich Haas, Mika Vainio, Arvo Pärt – organizzazione Anita Bartolini

Produzione Compagnia Enzo Cosimi, MIBACT, Regione Lazio

prima assoluta

 

La danza torna protagonista sui palcoscenici dello Stabile Capitolino con la seconda edizione di GRANDI PIANURE, vetrina sulla coreografia contemporanea nazionale e internazionale, che il Teatro di Roma ha affidato per un triennio al curatore Michele Di Stefano, coreografo, performer e fondatore del gruppo mk. L’8 e il 9 maggio il palcoscenico del Teatro India popone in prima assoluta la nuova creazione di uno dei protagonisti di riferimento della coreografia italiana degli ultimi trent’anni: Enzo Cosimi, che porta in scena GLITTER IN MY TEARS – AGAMENNONE, primo capitolo di Orestea – Trilogia delle vendetta, progetto che impegna il regista e coreografo dal 2018: «Già negli anni Novanta avevo analizzato l’immagine dell’eroe – spiega il Cosimi – ma se allora avevo privilegiato una dimensione muscolare, oggi questa figura mi appare invece smembrata, rotta, in rovina. Con Glitter in my tears cerco di cogliere queste rovine per rappresentarle». Sul palco tre giovani performer – Alice Raffaelli, Giulio Santolini e Matteo De Blasio – costruiscono attraverso i loro corpi visioni intime e esistenziali che evocano le figure di Agamennone, Clitennestra ed Egisto. «Mi sono concentrato su queste tre figure cercando di costruire un intreccio di sottomissioni e padronanze – spiega ancora il coreografo – e questo intreccio emerge anche dal testo, molto importante in questo lavoro». A comporre la drammaturgia testuale è infatti una potente miscela di parole tratte da Eschilo, riflessioni estratte da saggi e studi queer sul sadomasochismo, e frammenti d’intimità degli stessi performer. Realtà e finzione si confondono in scena mentre le lacrime, quelle della tragedia o quelle versate per la morte di Agamennone, si accendono di una nuova luce argentata e luccicante come il glitter. Uno stridio che, come in tutta la produzione di Cosimi, è in grado di raccontare e di dare nuova luce al presente.