PROGETTO
Il progetto “Officina Teatrale / Cantiere di Scrittura e Collaudo” nasce nel settembre del 2007 ad opera di Rodolfo di Giammarco, che concepisce e coordina questo laboratorio didattico-spettacolare teso a mettere in relazione giovani (o nuovi) aspiranti drammaturghi con la pratica della scrittura per la scena. Il corso, giunto nel 2014/2015 al suo ottavo anno, e scandito al Teatro Belli in quattro ore di frequenze settimanali per l´arco di due quadrimestri, è aperto a chiunque abbia requisiti e progetti, e si articola in modo che alla fine del secondo quadrimestre siano previsti momenti di doppia spettacolarizzazione, caratterizzati ognuno da un tema di forte attualità o di evidente attinenza alle dinamiche relazionali e fenomeniche dei nostri giorni, costituendo il banco di prova, l’esito ideale per i testi messi a punto durante gli incontri-lezione.
A indirizzare e seguire i corsisti è lo stesso Rodolfo di Giammarco. L´intento procedurale è quello di annettere a questa tutela-guida anche una serie coordinata, alterna e complementare di frequentazioni di spettacoli esplicativi di tendenze e linguaggi odierni della macchina teatrale.
Come premesso, il frutto delle scritture personali dei corsisti dà luogo ad altrettanti atti unici legati a un tema ispiratore unificante, e questo polittico di pezzi prende corpo (sempre al Teatro Belli) in forma di spettacolo in più episodi, spettacolo le cui prove possono già di per sé trasformarsi in ulteriore fase di apprendimento per gli autori. Detto lavoro viene al momento opportuno saldato assieme da una regia professionale, con cast circolari e mutevoli di giovani attori chiamati a collaudare scene e personaggi.
TEMI 2014/2015 DI “OFFICINA TEATRALE”
I temi che orienteranno il laboratorio di scrittura e collaudo 2014/2015 al Teatro Belli concerneranno:
– per il primo quadrimestre, ottobre 2013 / gennaio 2014, una messa a fuoco dei comportamenti, delle recrudescenze sociali ed economiche, delle traversie quotidiane, dei fenomeni di sottomissione e di relativa intolleranza, il cui emergente comun denominatore determina atti estremi e patologicamente criminosi contro figli o genitori, in materia dunque di “FIGLICIDIO, PARRICIDIO, MATRICIDIO”: il tramite drammaturgico sarà una conversazione choc tra consanguinei (una figura giovane e una figura adulta), prima del fatto, o la ricostruzione alterata della persona superstite, dopo il gesto.
– per il secondo quadrimestre, febbraio/maggio 2015, un approfondimento di quello che è altrettanto un dialogo devastantemente ultimativo, in questo caso senza perdita di vite, ma con micidiale perdita di equilibrio interiore o economico, di status sentimentale o operativo, di dignità amorosa o civile, con corrispettiva percezione d´un trauma che infrange l´appartenenza a un legame o a un organico: qui è chiesto un discorso a due di natura intima o lavorativa su “ROTTURA DI UN RAPPORTO. COMUNICAZIONE. REAZIONE”.
MANIFESTO DI “OFFICINA TEATRALE”.
Gettiamo le basi per una palestra (e non per una scuola) degli scrittori di teatro.
Vogliamo creare dei quadri (e non delle corporazioni) di autori della scena.
Ci ripromettiamo un training (e non una pedagogia) per creatori di testi.
Ci interessa l´intraprendenza (e non la sapienza) di compositori di copioni.
Raccomandiamo collegialità e condivisione (non individualismo) al drammaturgo.
Diamo peso alla parola agita (e non alla parola letteraria) di chi inventa battute.
Alleniamo la vocazione al rito (e non allo stile puro) degli artefici di storie.
Abbiamo in mente queste tracce mentre diamo vita a un gruppo di addetti ai lavori che affidano senso alla pratica (e non alla teoria) della stesura di linguaggi ad uso degli attori. Vorremmo gettare le basi per un cantiere dove si suggerisca direttamente e umanamente (e non idealmente e formalmente) come stare insieme, come orecchiare dal vivo, come collaudare un sodalizio operativo con compagni di strada, come rapportarsi a organismi e pubblici, come rispecchiare l´oggi, come rileggere in modo vivo lo ieri altro o l´altro ieri remoto. Ci piace la prospettiva di un dramaturg (e non di uno stilista della prosa) che abbia responsabilità, che mostri consapevolezza, che giochi il proprio e l´altrui destino in un paesaggio teatrale che gli riconosca identità, rischio, influenza.
E vorremmo abilitare a contatti, premi, iniziative, a logiche di gruppo (e non a solitudini, burocrazie, anticamere e salotti di cultura). Dare coscienza che il teatro è anche scandalo e divisione (e non solo intrattenimento, omologazione di massa). Convincere che con il mercato ci si deve misurare, orientando un´inclinazione che esiste o brevettando un nuovo sistema di segni (non plasmando un autore-clone).
Come se questi corsi fossero già prove aperte (e non lezioni chiuse).
FINALITA´ DI “OFFICINA TEATRALE”
Il corso si pone l´obiettivo di contribuire alla formazione teorica e pratica di drammaturghi capaci di monitorare la realtà, e di declinarla secondo stili e linguaggi personali, acquistando nel contempo coscienza di come ci si inserisce, attraverso la scrittura, nei meccanismi produttivi propri dello spettacolo dal vivo. Motivo per cui questo laboratorio va pensato essenzialmente come apprendistato condiviso, come esperienza di drammaturgia in progress che coinvolge discenti e docente in un progetto comune destinato a non poter poi prescindere dalle fasi realizzative, dalla prassi della messa in voce e in scena dei materiali concepiti.
MODALITA´ D´ISCRIZIONE, E CONDIZIONI E QUOTE
Info 349/0796214 oppure r.digiammarco@repubblica.it
CALENDARIO DEL CORSO
Il primo quadrimestre al Teatro Belli comprende approssimativamente ottobre, novembre e dicembre 2014, e gennaio 2015. Si prevedono due incontri alla settimana, il mercoledì e il venerdì, della durata di due ore, in linea di massima dalle 12,30 alle 14,30
Il secondo quadrimestre al Teatro Belli comprende approssimativamente febbraio, marzo, aprile e maggio 2015. Orari e cadenze degli incontri settimanali restano gli stessi del primo quadrimestre.
Info e iscrizioni a partire da fine agosto
tel. 349/0796214
r.digiammarco@repubblica.it