LA “SPAGNUOLA” A CASA PIRANDELLO
1918.L’epidemia, la guerra e la follia nei carteggi privati della famiglia
(2020)
a cura di
Cecilia d’Amico e Giovanni Maria Briganti
che leggono le lettere di Luigi, della moglie Maria Antonietta e dei figli Stefano, Lietta e Fausto
Roma, Rai Radio3, giovedì 11 giugno ore 20.30 nell’ambito della trasmissione Radio3 Suite
Roma, 11 giugno 2020 – La “spagnuola” a casa Pirandello – 1918. L’epidemia, la guerra e la follia nei carteggi privati della famiglia.
La serata è un ritorno indietro di cento anni, dal settembre del 1918 al gennaio del 1919, attraverso la corrispondenza privata della famiglia Pirandello. Il drammaturgo e la sua famiglia si trovano a dover affrontare la terribile malattia che sta affliggendo tutto il mondo, contemporaneamente alla fine della Grande Guerra.
Attraverso la corrispondenza privata della famiglia Pirandello, riusciamo oggi ad avere un quadro non comune ed eccezionale della terribile epidemia che colpì tutto il mondo per ben due anni – dal 1918 fino al 1920 – e a conoscere quali rudimentali provvedimenti siano stati usati dai singoli per tentare di sconfiggere questo morbo spaventoso. Tutto questo lo riusciamo ad apprendere attraverso le parole del più grande autore del Novecento. Viene così alla luce un florilegio di curiose informazioni intorno ad un periodo particolarmente denso di avvenimenti per la famiglia Pirandello che, oltre all’epidemia, spera con ansia nel rientro, dal fronte, del primogenito Stefano; si vede l’allontanamento da casa di Lietta, la secondogenita, per colpa delle vessazioni subite da parte della madre, Maria Antonietta – che, infatti, da lì a pochi mesi verrà condotta in una casa di salute mentale; e deve affrontare la salute cagionevole di Fausto, il figlio più piccolo. Contemporaneamente a tutto questo, Luigi Pirandello, deve dividersi tra gli esami all’Istituto di Magistero, dove insegna, la scrittura e le messe in scena delle sue opere, con i primi debutti di capolavori che rimarranno saldi nella storia del Teatro.
Nell’arco della serata si racconterà come questa malattia, che molti hanno paragonato all’attuale pandemia di Covid-19, all’epoca non fosse stata considerata ed affrontata seriamente a livello governativo. Infatti, le attività sociali non furono interrotte, la gente fu lasciata da sola ad affrontare la malattia e venne addirittura censurato il termine “spagnuola”. Tutto questo provocò un incremento vertiginoso del numero di decessi che si andò ad assommare ai caduti sul fronte di guerra.