20 maggio – 8 giugno 2013
Piacenza, Officina delle Ombre
(Atelier di Teatro Gioco Vita – Ex Chiesa Gesuiti
via Gregorio X)

a cura di Fabrizio Montecchi, Nicoletta Garioni,
Federica Ferrari e Sergio Bernasani

collaborazione artistica nuovi media e sistemi
interattivi Michele Sambin e Alessandro Martinello
(Tam Teatromusica)

durata: 18 giorni (120 ore)
numero partecipanti: 20

Il teatro d´ombre può essere considerato, a tutti gli effetti, un dispositivo proiettivo, sicuramente il primo mai concepito dall´uomo. Il teatro d´ombre, infatti, come dice C.W. Ceram nel suo Archeologia del cinema, è il dispositivo proiettivo che si avvicina al cinema “più di ogni altra forma che possa averlo anticipato nel corso della civiltà”. Non è dunque un caso che il teatro d´ombre sia stato considerato in Occidente, fin dalle origini del cinema, come un suo antenato, una sua forma povera e artigianale e per questo più spesso accomunato con le forme di spettacolo che utilizzano
immagini bidimensionali in movimento piuttosto che alla grande e importante tradizione teatrale dalla quale deriva.
Ma ritornando a C.W. Ceram, “l´affinità tra teatro d´ombre e cinema è evidente ma non sussiste nessun legame tecnico” e una attenta analisi dei suoi elementi costitutivi dimostra di come ci si trovi di fronte ad un dispositivo proiettivo che ha poco in comune con gli odierni dispositivi proiettivi tecnologici. La luce, il corpo e la superficie di proiezione sono elementi che, pur partecipando di quasi tutti i sistemi proiettivi, rispondono nel Teatro d´Ombre a regole proprie al punto da originare uno statuto, tecnico e linguistico, profondamente diverso.
Ed è in questa prospettiva che nel laboratorio La scena proiettiva s´indagherà e ci s´interrogherà su tutti gli aspetti legati al rapporto tra il teatro d´ombre e i dispositivi proiettivi che oggi invadono la scena contemporanea: per conoscerli e indagarli, per prenderne, ed eventualmente farne propri, principi e tecniche; ma anche per negarli, rifiutarli, e affermare così la propria, inequivocabile, diversità.