Francesca Archibugi, regista e sceneggiatrice italiana.

Diplomatasi in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, inizia la sua carriera cinematografica e contemporaneamente gli studi di sceneggiatura, frequentando il corso di Leo Benvenuti e lavorando con Furio Scarpelli.

Il suo primo film “Mignon è partita” (1988), un racconto famigliare che pone al centro gli adolescenti, vince cinque David di Donatello e due Nastri d’argento.

Nei suoi film indaga emozioni e fragilità umane, analizzando vizi e debolezze dell’Italia. Temi centrali dei suoi film sono spesso la famiglia e le relazioni, con un interesse particolare all’aspetto psichico dei personaggi.

Attraverso il proprio cinema di personaggi, ha diretto attori quali Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Massimo Dapporto, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Sergio Castellitto, Claudio Bisio, Antonio Albanese, ‎Jasmine Trinca, Riccardo Scamarcio, Giovanna Mezzogiorno, Marcello Fonte, Enrico Montesano, Angela Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo, Alessandro Gassman, Valeria Golino.

Filmografia parziale

Cinema
Mignon è partita (1988)
Verso sera (1990)
Il grande cocomero (1993)
Con gli occhi chiusi (1994)
L’albero delle pere (1998)
Domani (2001)
Lezioni di volo (2007)
Questione di cuore (2009)
Il nome del figlio (2015)
Gli sdraiati (2017)
Vivere (2019)

Televisione
Gabbiani. Studio su ‘Il gabbiano’ di Anton Cechov (2004)
Renzo e Lucia (2004)
Parole povere (2013)
Romanzo famigliare (2018)

Premi e riconoscimenti
David di Donatello 1989 – Miglior regista esordiente e miglior sceneggiatura per Mignon è partita
David di Donatello 1991 – Miglior film per Verso sera
David di Donatello 1993 – Miglior film e miglior sceneggiatura per Il grande cocomero
Nastri d’argento 1989 – Miglior regista esordiente per Mignon è partita
Nastri d’argento 1994 – Miglior soggetto e miglior sceneggiatura per Il grande cocomero
Nastri d’argento 2016 – Miglior sceneggiatura per La pazza gioia
Globi d’oro 2017 – Miglior sceneggiatura per La pazza gioia