Luca Ronconi regista e attore di «Un altro gabbiano».

Da oggi lo spettacolo è on line sul canale YouTube del Centro Teatrale Santacristina. 

E’ la ripresa integrale dello spettacolo andato in scena al Festival dei 2 Mondi di Spoleto nel 2009: una regia tra le meno conosciute, un Checov inedito visto solo per tre giorni nello spazio della chiesa di San Simone con Luca Ronconi presente in scena come attore nel ruolo del dottor Dorn, una testimonianza rara nella ricca biografia artistica del grande regista.
Lo spettacolo, prodotto con il Festival di Spoleto, è nato al Centro Teatrale Santacristina da un laboratorio sul Gabbiano di Checov. Una lettura e una ricerca sul testo, come era nel metodo di lavoro di Ronconi, con un gruppo di attori in parte allievi della Scuola nei ruoli dei protagonisti più giovani ed altri attori già professionisti, quali Paolo Pierobon, Riccardo Bini, Elena Ghiaurov e Francesca Ciocchetti.
Anche il titolo Un altro gabbiano rende esplicita la lettura critica del testo, come sarà successivamente per In cerca d’autore. Studio sui 6 personaggi dal classico di Pirendello. Entrambi gli spettacoli hanno avuto un particolare interesse da parte della critica come testimonia la rassegna stampa, raccolta e consultabile sul sito www.lucaronconi.it.
A ridosso del debutto, Ronconi presentava lo spettacolo con queste parole: «In questo Gabbiano, in cui sarò Dorn, il dottore, parlerò in pubblico di quello che sto facendo mentre lo sto facendo e perché, darò le battute magari assumendo ruoli diversi mentre il pubblico assiste al nostro incontro con le difficoltà, i problemi posti da questo testo. Niente a che fare con una lezione: noi, con i nostri abiti di tutti i giorni, saremo in palcoscenico con le nostre parti a memoria, ma lasciando spazio all’improvvisazione seppure all’interno di determinate regole. È un puro esperimento che magari potrà fare apparire il Gabbiano più greve e “cattivo” di quanto siamo abituati ad aspettarci da un testo di Cechov. Avere a che fare con il frammento permetterà inoltre agli attori ampi spazi di libertà: potranno rendersi conto che una cosa si può fare in cento modi diversi, ma mai arbitrari. Il mio compito sarà proprio quello di spingerli verso la maggiore libertà possibile, fargli comprendere, per esempio, che c’è un’enorme differenza fra una persona che nella vita è davvero infelice per amore e un personaggio teatrale che soffre per amore. Il personaggio è una funzione letteraria e, come tale, non ha il passaporto per la vita vera».
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E per vedere il canale YouTube del Centro Teatrale Santacristina: