DELICATESSEN

La felicità della famiglia Cardillu

di Francesco Petruzzelli

 

Saggio di Diploma del corso di Regia

Allievo regista Andrea Lucchetta

Teatro Studio Eleonora Duse

25 – 26 febbraio 2021 ore 18.00

 

video disponibile il 16 marzo ore 19.00

17 marzo ore 19.00

 

INTERPRETI

Francesca Astrei, Andrea Dante Benazzo, Anna Bisciari, Grazia Capraro, Marco Fanizzi, Federico Fiocchetti, Vincenzo Grassi

Scene di Massimo Troncanetti, Costumi di Gianmaria Sposito, Luci di Luigi Biondi, Musiche di Giovanni Scanu, Direttore di scena Javier Delle Monache, Aiuto regia Andrea Dante Benazzo

 

Il 25 febbraio alle ore 18.00 al Teatro Studio Eleonora Duse debutta  Delicatessen – La felicità della famiglia Cardillu, saggio di diploma del corso di Regia dell’allievo Andrea Lucchetta, testo di Francesco Petruzzelli, anche lui diplomato in Accademia.

Lo spettacolo verrà ripreso dalla Compagnia dell’Accademia al Festival dei 2 Mondi di Spoleto il 2 e il 3 luglio 2021.

Amarsi, stare insieme, essere felici: tre elementi imprescindibili per la perfetta armonia domestica, per trascorrere una vita serena ed appagante, costruire una famiglia solida e unita. Questo il punto di partenza, l’assioma trasmesso dalla società ad intere generazioni di genitori, ex-figli, e figli, futuri genitori. Ma quanto è raggiungibile e soprattutto indispensabile la compresenza di tutti e tre questi elementi per poter costruire una famiglia? Inoltre: è davvero la famiglia il nesso tra l’individuo e la felicità? Ecco gli interrogativi da cui è nata la scrittura di “Delicatessen – La felicità della famiglia Cardillu”, una commedia nera in tre atti attraverso la quale porsi delle domande, senza necessariamente giungere ad una risposta. Le vicende di un nucleo famigliare che emerge dalla povertà, per attraversare un processo di evoluzione sociale, forniscono ad una generazione ormai in età da matrimonio la possibilità di interrogarsi sul valore delle tappe del viaggio che il concetto e l’istituzione della famiglia hanno raggiunto fino ad oggi.

Con la generazione dei cosiddetti “millenials” come punto di arrivo si esplora a ritroso la mutazione di uno schema iniziato da coloro che di questa generazione sono stati nonni e genitori e gli ostacoli, i pregiudizi e le deviazioni che la mutazione stessa ha presentato e subito nel suo ciclo vitale reiterato ed infinito.

Anche la reiterazione quindi diventa costante dello schema sociale e, in questo caso, narrativo: i rituali come la sveglia, il pranzo in famiglia e la cena di Capodanno, sono stati utilizzati quali fattori di un modello desideroso di stabilità ma forzato al cambiamento, con la conseguente esasperazione che inevitabilmente suscitano in chi questi rituali li vive o è costretto ad assistervi.

 

Francesco Petruzzelli

 

 

Delicatessen”, oltre ad essere un termine che afferisce alla sfera della gastronomia in generale e della salumeria nello specifico, in alcuni dialetti del centro-Italia è usato per indicare qualcosa che di delicato ha ben poco.

Il racconto indaga i rapporti, i sacrifici e le lesioni della famiglia “Cardillu”. Una famiglia segnata da un incidente che ha causato la disabilità di uno dei figli. La drammaturgia ricerca le conseguenze dei fatti traumatici all’interno dei personaggi in un lungo arco temporale, seguendo la crescita del singolo individuo, osservando l’evoluzione del trauma durante le età.

La regia asseconda lo sviluppo drammaturgico tramite l’uso del dialetto. Ogni personaggio, infatti, comunica tramite il proprio personalissimo dialetto, cosa che ha permesso agli attori di ritrovare con se stessi quella confidenza e quell’intimità, proprie del linguaggio domestico, pur nel restituire l’incomunicabilità all’interno di un nucleo familiare.

Nonostante questo pot-pourri di linguaggi e identità, la famiglia Cardillu sembra parlare un’unica lingua, con la quale nessuno vuole veramente capirsi.

L’obiettivo è mettere in scena un mondo, in cui pur essendo ognuno di noi diverso dall’altro, ci si ritrova e si prova a farsi comprendere.

Delicatessen” è una testimonianza della vita dal punto di vista di una famiglia qualunque. Una tragicommedia che rappresenta l’estremo dell’incomunicabilità tra generazioni. Un elogio ai sacrifici che ogni genitore fa per un figlio e quelli che un figlio fa per i propri genitori.

Andrea Lucchetta

 


Tutte le date
Teatro Studio Eleonora Duse
  • 25 February 2021 - hours 18:00
  • 26 February 2021 - hours 18:00