NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI
studio sulla versione del 1982

 

di Annibale Ruccello
regia di Mario Scandale

 

Teatro India
Roma
4 dicembre ore 21.00
5 e 6 dicembre ore 19.00

 

Teatro della Pergola
Saloncino Paolo Poli
Firenze
11 e 12 gennaio 2018
In scena al Teatro India il 4,5,6 dicembre 2017 Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello, studio sulla versione del 1982 del giovane regista neodiplomato Mario Scandale, con Arturo Cirillo interprete nel ruolo della protagonista, inaugura insieme ad Hamletmachine di Robert Wilson, e a Un ricordo d’inverno, scritto e diretto da Lorenzo Collalti, la prima stagione della Compagnia dell’Accademia.

 

La Compagnia dell’Accademia è stata pensata e fortemente voluta dall’Istituzione, con il sostegno del MiBACT e della SIAE, per permettere ai giovani artisti di arrivare a proporre le proprie opere ad un pubblico più vasto, in palcoscenici di rilevanza nazionale e internazionale. La Compagnia vuole essere non solo un ponte tra il mondo della formazione e quello della professione, favorendo l’inserimento delle nuove generazioni in un panorama artistico e culturale non così aperto all’innovazione, ma anche un laboratorio per pensare e creare il futuro teatro, uno spazio che favorisca la crescita di nuove formazioni, dove poter sperimentare e sviluppare l’energia creatrice propria delle giovani leve.
Per questo motivo, accanto all’opera di un maestro come Robert Wilson che, con gli allievi del III anno del corso di Recitazione, ripropone la versione di Hamletmachine ideata nel ’86 per la New York University, la Compagnia dell’Accademia presenta anche e soprattutto gli spettacoli creati da due registi neo-diplomati.

 

La genesi di Notturno di donna con ospiti è particolarmente tormentata e complessa. Una prima stesura del testo fu registrata alla SIAE il 3 Marzo 1982 con il titolo Una tranquilla notte d’estate; l’edizione definitiva fu depositata il 9 luglio 1983, ma esistono numerose altre versioni dell’opera cui l’autore si dedicò per quasi tre anni tra il 1981 e il 1983. La revisione continua e la parziale riscrittura dei copioni era una modalità tipica del modo di lavorare di Ruccello, che spesso si protraeva anche oltre la prima messinscena.

 

Lo studio del giovane regista, esaminate tutte le varianti a disposizione, si è concentrato sulla seconda versione, come quella che meglio definisce il nucleo tematico della festa, dando compattezza all’azione drammatica e disegnando il gioco al massacro della protagonista come un’ambigua, ma preordinata celebrazione.

 

“Il compleanno di Adriana è diventato centrale nella mia analisi e restituzione scenica perché dà autenticità e coerenza alla scelta di un protagonista maschile; scrive Mario Scandale – Adriana diventa, in questo mio studio, non un personaggio reale, ma un sogno di un’anonima guardia giurata che festeggia da solo il suo cinquantesimo compleanno.
Il sogno che si trasforma in incubo è generato dalla profonda solitudine di un essere che deve inventarsi persino i propri persecutori e non trova pace nemmeno nel “suonno” di una notte d’estate. Più funzionale anche la presenza di una collettività da contrapporre a questa solitudine.
L’operazione chiaramente metateatrale, con l’invenzione di un prologo e di un epilogo, in cui l’Uomo e l’attore si trasforma senza travestirsi in Adriana e piomba in un sonno che può anche avere le caratteristiche della morte, ha permesso un’analisi delle strutture drammaturgiche ruccelliane e del linguaggio, un napoletano inventato e declinato in diverse variazioni tonali e stilistiche, non solo mimetiche e realistiche.
La violenta operazione tentata ha rivelato come un agente chimico le strutture profonde di un testo, che aveva in sé multiformi piani. Anche il nodo tematico centrale dei figli e della loro uccisione rituale diventa insieme più astratto e violento, nel momento in cui i due bambini sono la nostalgia di una maternità che nel testo ruccelliano è già un’ossessiva ripetizione di una formula che perde via via contatto con la realtà “Soltanto che sto un poco preoccupata per Alfredino… Oggi teneva un poco di tosse…”
 
La loro uccisione è impossibile perché i figli esistono solo nella mente di un uomo disperato. L’assassinio è vissuto nella violenza della pancia finta strappata in scena da Sandro, ultimo atto di un vortice di crudeltà.”
“Fu più o meno un anno fa che Mario Scandale mi propose di recitare nel suo saggio di diploma, nell’inconsueto ruolo di Adriana di “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello. Il testo lo avevamo letto, insieme ad altri, in una lezione preparatoria alla sua esercitazione del terzo anno; l’idea che un testo di Ruccello entrasse per la prima volta nell’Accademia Nazionale “Silvio d’Amico” di Roma anche per mio tramite e sostegno mi piaceva. Amo molto questo autore, i vari suoi testi che ho portato in scena lo dimostrano, e credo sia giusto che vengano studiati e sperimentati dalla scuola nazionale di teatro. Sperimentati appunto, perché quello che anche mi piacque della proposta di Mario Scandale fu l’arditezza e l’approccio fortemente metateatrale che aveva immaginato di dare alla sua lettura. Quello su cui abbiamo lavorato infatti non è una canonica messa in scena del testo di Ruccello, ma una “visione” su di esso. Personalmente ho sempre messo in scena i testi pensando anche molto ai loro autori, e l’autore Ruccello me lo sono praticamente da subito sentito vicino, creandomi una mia idea di lui. La proposta di Mario mi ha fatto pensare a questo mio approccio all’opera di Ruccello, che potrei definire alquanto esistenzialista. Confrontarsi con un giovane regista e con dei giovani attori, con cui condividerò lo spazio del Teatro, mi sembra un modo vitale e pratico di scambiarsi dei saperi e delle esperienze. Come anche sostenere e partecipare attivamente a delle letture diverse che vogliono portare in luce inquietudini e spostamenti dal reale, per me molto presenti nell’opera di Ruccello, sia un modo giusto di pensare all’opera drammatica di un grande autore del teatro italiano, non solo napoletano. Il modo migliore per fare restare vivo un autore, attraverso le molteplici forme che può prendere la messa in scena della sua opera.
Ringrazio Carlo de Nonno per averci permesso di lavorare su questo testo.”

 

Arturo Cirillo

 

“L’allestimento rappresenta uno studio, realizzato per il saggio di diploma del regista Mario Scandale, su una versione non definitiva del testo “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello.
Per questo suo carattere sperimentale, sono presenti notevoli differenze di contenuto e di scrittura rispetto alla stesura originale dell’autore, in particolare nel finale e nella scelta di far interpretare a un attore il ruolo femminile di Adriana.
La rappresentazione è stata comunque da me autorizzata, anche in considerazione del grande impegno profuso da tutta la compagnia, attori e tecnici, e in segno di gratitudine verso l’Accademia Nazionale d’ Arte Drammatica “Silvio d’Amico per avere ospitato tra le sue realizzazioni un testo del compianto Annibale Ruccello”.

 

Carlo de Nonno

 

Interpreti dello spettacolo con Arturo Cirillo gli allievi diplomati dell’Accademia Simone Borrelli, Luca Carbone, Giulia Gallone, Luca Tanganelli, Giulia Trippetta. Presta la voce al Padre Giovanni Ludeno , alla madre Antonella Romano.
La scena è di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Pasquale Mari.
Lo spettacolo sarà replicato al Teatro della Pergola di Firenze in gennaio e al Piccolo Teatro di Milano nella prossima stagione teatrale.